L’altro giorno stavo leggendo alcune statistiche sugli incidenti provocati da inefficienze dell’impianto elettrico (lo so, qualche giornale sportivo sarebbe più divertente, ma lo faccio per lavoro…)
Anche io, che sono del settore, rimango un pò spaventato.
Soprattutto perché il trend relativo a incidenti e addirittura morti è in rialzo e ha fatto registrare il picco proprio nell’ultimo anno di rilevazione, il 2017.
Mi sono chiesto: ma una persona che, come è normale che sia, non ne sa nulla, è consapevole che con un piccolo accorgimento può capire se sta trascorrendo le sue giornate in un contesto pericoloso?
Casa o azienda che sia?
Le statistiche sugli incendi che mi hanno fatto riflettere e spinto a fare sempre meglio.
Ti mostro alcuni dati presi dall’Annuario Statistico Del Corpo Nazionale Dei Vigili Del Fuoco.
Da questi si può notare che:
- Gli infortuni di civili derivati dagli incendi ed esplosioni sono 1143,3 di media (2008-2017), con un picco nell’ultimo anno rilevato, il 2017, di 1904.
Questo dato rappresenta il 6,3% della media delle cause di infortunio.
Soltanto “Soccorso a Persona” (42%), incidenti stradali (32,2%) e ascensori bloccati (7,8%) hanno un peso statistico maggiore;
- Sono in media 217,6, i decessi civili medi annui dovuti a incendi ed esplosioni; a livello percentuale siamo al 6%; con un trend in salita e un picco proprio nel 2017 con 314 vittime;
- Tra le cause di innesco di incendio la fa da padrone la voce “Cause elettriche” con una media annuale di 208,7 vittime, pari al 18,3%.
Interessante rilevare che la seconda causa di incendi è “Mozzicone di sigaretta e fiammiferi” con “appena” il 3.4%.
Le “cause elettriche” sono quasi sempre corto circuiti.
Ti spiego il corto circuito (in parole semplici).
Il corto circuito in genere viene causato da una dispersione di corrente di uno degli innumerevoli elettrodomestici che utilizziamo.
Non è così raro che accada: per usura dei cavi, delle plastiche, dei motori; questi materiali purtroppo non sono eterni.
Nel caso ci sia una perdita di corrente deve intervenire il salvavita, che intercetta questo malfunzionamento e “stacca” la corrente.
Se il salvavita non funziona, prendi la corrente da 220v e rimani fulminato.
Gli effetti possono essere gravi, soprattutto per anziani e bambini il rischio di morte è alto; peggio ancora se gli elettrodomestici sono bagnati.
Tutto questo è reso ancor più pericoloso dal fatto che oggi usiamo un gran numero di apparecchi elettronici.
Altra cosa molto importante è che risulta difficile rendersi subito conto che c’è un principio di incendio per corto circuito, soprattutto se parte dalla scatola di derivazione (ovvero quell’alloggiamento di plastica, in genere posizionato vicino l’ingresso, da dove partono tutti i cavi elettrici della casa).
Te ne accorgi più per la puzza di bruciato che per la vista delle prime fiamme; purtroppo il più delle volte quando ci si rende conto di cosa stia succedendo è troppo tardi.
Ecco cosa puoi fare subito per correre ai ripari (anche se non hai la minima idea di cosa sia un salvavita).
Per controllare che il tuo impianto funzioni a dovere puoi fare una cosa molto semplice.
Vai sul quadro elettrico generale e premi il pulsantino del test (spesso è di blu); se scatta la corrente significa che il salvavita farà il suo dovere ogni volta sarà necessario.
Se ahimè non scatta, è da sostituire quanto prima.
Il pulsantino magico simula un guasto o una dispersione di corrente; se non lo sostituisci e accendi un elettrodomestico puoi rimanere fulminato.
Questo controllo va fatto almeno ogni 6 mesi.
Ecco la soluzione definitiva per la tua tranquillità: come mettere il tuo impianto a norma.
È chiaro che la prova del salvavita è solo un espediente; utile ma non risolutivo.
La dura realtà è che è facile che capiti un incendio in aziende e case con impianti non a norma.
Questo mi ha spinto a realizzare il servizio Impianto Sicuro per la messa a norma dell’impianto elettrico.
Si tratta di una soluzione che, oltre a evitare rischi inutili, permette di ottenere parecchi altri benefici come ad esempio il ripristino di reti informatiche di ultima generazione, luci adatte ad ogni ambiente, l’aumento della classe energetica e così via.
Ma cosa vuol dire impianto a norma?
Significa che deve rispettare tutta una serie di rigide regole di sicurezza.
Nel 1990 entrò in vigore la legge 46/90; fu una regolamentazione atta a rendere sicuri progettazione, installazione, certificazione e utilizzo degli impianti elettrici.
Questa legge obbligava a rilasciare una dichiarazione di conformità e adeguare gli impianti alle nuove normative.
Un primo passo verso la sicurezza, ma non è stato sufficiente.
L’evoluzione nel campo dell’edilizia e soprattutto della tecnologia hanno portato al DM 22/01/2008 n. 37 e successivamente alla norma Cei 64-8, che hanno aumentato i margini di sicurezza.
Morale della favola?
Devi fare un controllo per assicurarti che sia tutto a norma (il che non è per niente scontato).
Sono tutte cose che conosco bene perché faccio manutenzione di impianti elettrici a Vicenza dal 1974.
Se hai necessità di mettere a norma il tuo impianto ed avere benefici quali:
- Ridurre il rischio di corto circuiti e incendi e di conseguenza avere la tranquillità in casa e a lavoro;
- Ridurre il rischio di furti (più frequenti al buio) ed evitare la perdita di soldi o attrezzature costose;
- Ripristino e realizzazione reti informatiche di ultima generazione;
- Evitare di rimanere a lungo senza climatizzazione ed evitare disagi ai tuoi familiari o ai tuoi dipendenti
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Alla tua sicurezza,
Vittorio Fontana di Fontana & Ruffin Srl,
Impianti elettrici dal 1974.