
Le 7 Domande che che ti permettono di comprendere come Funziona l’Ecobonus 110%.
Tutto quello che c’è da sapere sul Superbonus (spiegato come se dovessi farlo capire alla Nonna che parla solo dialetto)
Tutto quello che c’è da sapere sul Superbonus (spiegato come se dovessi farlo capire alla Nonna che parla solo dialetto)
Se dovessimo fare una classifica delle parole più ricercate negli ultimi mesi dagli italiani, Ecobonus 110% è sicuramente sui gradini del podio.
Tuttavia, il fatto che se ne parli molto, non significa che siano chiari per tutti gli aspetti che lo costituiscono.
Così, essendo che in quanto produttori di impianti elettrici anche Fontana Ruffin è stata coinvolta, abbiamo ritenuto che potesse essere utile scrivere un articolo al riguardo.
Forse non troverai ‘nulla di nuovo’ in questo articolo (nel senso che online puoi trovare molti articoli che ti spiegano il Decreto Rilancio).
La differenza però che ha questo articolo rispetto molti altri contenuti che puoi trovare online è questa: noi abbiamo cercato di sviscerare l’ecobonus in tutte le sue parti, rispondere alle principali domande che gli utenti fanno sull’Ecobonus e, soprattutto, di farlo con un linguaggio chiaro, semplice e comprensibile a tutti.
Un’ultima cosa.
Anche se cercheremo di spiegarti in cosa consiste nel modo più semplice possibile, le cose da dire sono comunque molte.
Per questo motivo ho pensato di fare un breve ‘INDICE’ dove ti anticipo tutti i contenuti che andremo a trattare. In questo modo potrai andare alla ricerca direttamente dell’informazione che ti serve.
Ecco quali sono le domande alle quali troverai risposta in questo articolo sull’Ecobonus 110%:
Bene. Ora possiamo partire e andare alla scoperta di questo Bonus nato dal Decreto Rilancio.
Il Super Bonus è figlio del Decreto Rilancio, ossia di quella manovra finanziaria da 55 miliardi di euro messa in atto per:
Il Super Bonus che è entrato in vigore non è altro che una detrazione del 110% sulle spese effettuate per tutti coloro (in seguito vedremo in modo dettagliato a chi è rivolto) che ENTRO il 30 giugno 2022 svolgeranno interventi che rientrano su quelli che sono stati definiti ‘lavori trainanti’ coinvolti nella riqualificazione energetica dell’edificio e nella riduzione del rischio sismico.
Ecco quali sono quelli previsti dal decreto:
l’installazione di strutture per la ricarica di veicoli elettrici.
Successivamente andremo a vedere più nel dettaglio quali sono gli interventi inclusi in questi campi di intervento.
Per ora è importante che tu ricordi che questi tipi di interventi possono essere realizzati nelle prime e nelle seconde case di proprietà (con il limite di 2 bonus per ogni singolo soggetto).
Il Bonus 110% non è altro che una detrazione fiscale.
Tuttavia, come ogni detrazione, anche quella dell’Ecobonus ha le sue regole.
Ecco quali sono le principali che devi conoscere riguardo questa agevolazione:
REGOLA 1) L’ecobonus è valido per tutti quei lavori effettuati dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
REGOLA 2) La principale condizione da rispettare per accedere all’ecobonus è quella di migliorare di DUE classi energetiche l’efficienza dell’edificio o della singola unità immobiliare (nel caso si trattasse di una unità abitativa indipendente come una villetta o una casa a schiera).
N.B. Se questo “salto” di 2 classi non fosse possibile, è comunque necessario ottenere il passaggio alla classe energetica successiva.
Facciamo un esempio: se la tua unità abitativa è collocata nella classe energetica “A3” il super bonus viene riconosciuto con il passaggio alla “A4”.
Passiamo ora a capire chi sono i soggetti coinvolti e che possono usufruire di queste agevolazioni.
Sono in particolare 5 le categorie prese in considerazione. Vediamo insieme chi sono:
1) I condomìni.
Per condomini si intende TUTTI i possessori di unità abitative all’interno di un condominio (questo vale per gli inquilini, nel caso sostenessero delle spese ovviamente).
N.B. Per condomini si intende SOLO quegli edifici dove all’interno sono presenti persone/nuclei familiari dislocati in più unità abitative. NON sono considerati condomini invece gli edifici composti da più unità, ma possedute da un unico proprietario.
2) Le persone fisiche, intese come privati.
3) Istituti autonomi case popolari (per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022).
4) Cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
5) Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte nei registri.
6) Associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nei registri del Coni (ma esclusivamente per lavori sugli spogliatoi).
Come avrai notato, in questo elenco non sono presenti due categorie rilevanti nel tessuto socio-economico del paese.
Stiamo parlando delle imprese e dei professionisti.
Per queste categorie l’agevolazione è prevista SOLO in caso di interventi su parti comuni condominiali.
Se invece si tratta di negozi o uffici, è possibile usufruire dell’Ecobonus solo se più di metà della superficie dell’edificio è occupato da unità residenziali.
A partire da quanto previsto dal decreto, sono essenzialmente tre le modalità per poter venire rimborsati delle spese effettuate.
MODALITÀ 1) I rimborsi dell’Ecobonus sono organizzati in 5 rate che vengono erogate nel momento della dichiarazione dei redditi effettuata a partire nell’anno in cui è stata sostenuta la spesa.
MODALITÀ 2) Cessione del credito d’imposta ad altri soggetti.
La cessione del credito permette il trasferimento del credito fiscale derivante dall’esecuzione degli interventi ad altri soggetti, in cambio di un corrispettivo economico da utilizzare per pagare le prestazioni effettuate dalle imprese.
MODALITÀ 3) Sconto in fattura (fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto al fornitore che effettuerà gli interventi).
Questa modalità è utile soprattutto nel caso di ridotte disponibilità economiche da parte del committente.
Lo sconto in fattura non è altro che un ‘anticipo’ al committente cdl 100% dell’importo delle spese sostenute.
In questo caso il committente rinuncia al 10% aggiuntivo, ottenendo in cambio dal fornitore quanto desidera senza sborsare nemmeno un euro.
Nel caso in cui il fornitore volesse cedere a sua volta il credito d’imposta, potrà anch’egli rivolgersi a un istituto di credito o a un intermediario finanziario.
Addentriamoci ora nei vari passaggi che bisogna effettuare per poter richiedere il Superbonus.
1) Dimostrare il passaggio alla classe energetica superiore.
2) Effettuare il pagamento tramite bonifico bancario/postale.
Ecco gli elementi che devono essere presenti affinché il bonifico sia considerato valido: deve risultare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita Iva del soggetto destinatario del bonifico.
3) Depositare in Comune la relazione tecnica dell’intervento.
4) Acquisire l’attestato di prestazione energetica pre e post intervento.
5) Entro 90 giorni dalla fine dei lavori trasmettere ad Enea i dati per la compilazione della scheda descrittiva che si ricavano dall’APE, e anche quelli relativi alla compilazione della scheda informativa dell’intervento contenente le anagrafiche dell’immobile, dei beneficiari e i costi sostenuti.
Un aspetto fondamentale per usufruire dell’ecobonus è questo: tutti gli interventi relativi devono essere svolti da tecnici abilitati i quali hanno anche il compito di attestare la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
Gli interventi relativi al sisma bonus devono essere invece convalidati da professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali. Inoltre devono essere anche iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza.
In ogni caso, per attestare la validità, è necessario avere dei documenti. Vediamo assieme quali sono.
Il visto di conformità rilasciato da un commercialista, Caf o intermediario abilitato (questo nel caso si scegliesse la modalità di cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura).
Uno ad uno abbiamo indagato insieme quali sono i vari criteri di cui tenere conto per comprendere a pieno questo Super Bonus e le sue principali modalità di fruizione.
Ora invece ci concentriamo ad osservare le specifiche del Superbonus per ciò che riguarda gli impianti elettrici.
Uno degli aspetti più importanti e al quale bisogna prestare particolare attenzione quando si effettua la ristrutturazione di una casa o si procede all’acquisto di una vecchia abitazione, riguarda l’impianto elettrico: bisogna accertarsi che sia a norma.
Perché rispetti le norme di legge deve essere conforme alla normativa CEI 64-8, la quale indica tutta una serie di parametri e vincoli da rispettare riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici.
La certificazione che l’impianto non presenta difetti deve essere effettuata da un professionista abilitato.
Ulteriori documenti che devono essere in possesso del proprietario dell’appartamento sono il Certificato di conformità o la Dichiarazione di rispondenza dell’impianto alle normative.
La Dichiarazione di conformità (DiCo) è il documento obbligatorio che si deve aver in possesso nel momento in cui viene installato un nuovo impianto di tipo elettrico, idraulico, riscaldamento, cottura o evacuazione fumi (canna fumaria).
La Dichiarazione di rispondenza (DiRi) è invece il documento che viene redatto nel momento in cui viene a mancare, perché inesistente od irreperibile, il Certificato di conformità, nel caso quest’ultimo fosse inesistente o irreperibile.
Ovviamente si spera sempre che l’impianto sia a norma, tuttavia spesso non è così. Anzi.
E quando l’impianto elettrico non è a norma e bisogna intervenire con dei lavori di manutenzione, le spese richieste non sono quasi mai economiche.
Tuttavia c’è una buona notizia…
Il Governo Italiano ha esteso la possibilità della detrazione all’impianto elettrico.
Consiste nella detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto fino ad un massimo di €96.000 di importo totale.
In sostanza si può detrarre in dichiarazione fino ad un massimo di €48.000 (50% di 96.000) in 10 rate annuali di pari importo.
Ecco chi sono i soggetti ammessi al beneficio fiscale della detrazione:
La ‘speranza’ è che questi incentivi contribuiscano, per quanto riguarda l’ambito energetico, a far sì che le persone non sottovalutino i rischi a cui possono andare incontro se NON curano e controllano il proprio impianto.
Hai mai pensato a quanto potrebbe costarti un incendio nella tua ditta o nel tuo trilocale?
O più semplicemente, una prolungata interruzione di corrente, quanto pesa in termini di produttività e tranquillità della tua attività?
E’ per questo motivo che abbiamo ideato “Impianto Sicuro”, un servizio di messa a norma dell’impianto elettrico.
E’ nato dopo esserci resi conto di quanti fossero i disagi provocati da un’improvvisa interruzione della corrente elettrica.
Te ne riporto qualcuno, giusto per non darli per scontati e assicurarmi che tu sia a conoscenza dei rischi:
Ecco, se vuoi evitare che ti capiti tutto ciò, grazie all’ecobonus puoi usufruire della possibilità di appoggiarti a noi.
I nostri dipendenti super qualificati (minimo 15 anni di esperienza) saranno a tua disposizione per fornirti un servizio di grande professionalità e con tutte le garanzie necessarie.
La nostra mission è alzare il livello qualitativo del nostro settore.
E poiché la comunità ci ha dato tanto abbiamo voglia di restituire tanto; abbiamo sostenuto Energia e Sorrisi, un’associazione di volontariato autofinanziata che unisce lo sport alla solidarietà, e devolviamo ogni anno il nostro contributo ad una nota associazione per la lotta contro la sclerosi multipla (Associazione AISM).